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Guardare l’alba a Punta Palascìa, Otranto

Punta Palascia Otranto

Immagina un edificio imbiancato a calce e circondato dalla fitta macchia mediterranea. Da qui, a picco sul mare, l’orizzonte si apre verso il punto d’incontro tra il Mar Adriaticoe il Mar Ionio. Siamo al vecchio faro di Punta Palascìa, orgoglio di Capo d’Otranto, l’altro nome con cui è conosciuta la località che lo ospita.

Il faro di Punta Palascìa

Punta Palascìa, a circa 40 km da Lecce e 6 km dal centro abitato di Otranto, ospita uno dei fari tutelati dalla Commissione Europea: l’edificio, costruito nel 1867, si trova nell’estrema punta orientale d’Italia.

È ancora possibile vedere il bagliore della lanterna ma il faro non svolge più la sua funzione di sentinella del mare. Oggi è un monumento di archeologia industriale ed è stato sostituito da un fanale a cellula solare collocato nella base militare sovrastante.

Visitare il vecchio faro è un’esperienza suggestiva e la strada per raggiungerlo è sterrata ma agevole. Dalla sua cima, nelle giornate limpide, è possibile persino vedere la costa dell'Albania e delle isole greche. È un luogo del cuore per chi vive il Salento tutto l’anno ed è anche una destinazione amata dai turisti alla ricerca di orizzonti non convenzionali, immersi nella pace della natura. Si potrebbe pensare che l’estate sia la stagione ideale per visitare il faro ma il mare d’inverno ha da sempre un fascino romantico, infatti non è insolito vedere coppie, famiglie con bambini e turisti passeggiare nei suoi dintorni. Punta Palascìa è una meta perfetta anche nella stagione fredda, soprattutto nella notte di San Silvestro.

La prima alba dell’anno al faro di Punta Palascìa

Ci sono esperienze che non hanno molto in comune con tutto ciò che è natalizio. Una di queste è la tradizione di ritrovarsi sulla terrazza del faro nella notte del 31 dicembre per attendere l’alba del nuovo anno. Grazie alle iniziative organizzate per la notte di San Silvestro e per la mattina di Capodanno (musica dal vivo, esposizioni e performance d’arte, etc.) l’atmosfera è, di anno in anno, sempre più coinvolgente. Poco importa se la notte può essere gelida perché i più freddolosi si rifugiano nelle loro auto, oppure si fermano lungo il sentiero, dove le rocce offrono un riparo dal vento. Ad occhi aperti si respira il buio e si aspetta il nuovo giorno: essere a Punta Palascìa, quando nasce la prima alba d’Italia, è un momento suggestivo che raccoglie tante persone. 

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