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Torre Uluzzo: preistoria, natura, Salento

Torre Uluzzo

Le torri costiere del Salento tracciano una mappa geografica che racconta una storia di invasioni subite, ma la loro presenza è anche un simbolo di resistenza e di orgoglio. Oggi le mura delle torri sono intrise di salsedine, hanno perso ogni tensione difensiva e ciò che rimane è il fascino antico, anche quando diventano dei ruderi. Tra queste c’è Torre Uluzzo che in parte è crollata, ma è una presenza inconfondibile sul litorale ionico del Salento.

Torre Uluzzo, a circa 12 km da Nardò, è una delle torri costiere del Parco Naturale di Porto Selvaggio ed è di dimensioni più piccole rispetto a Torre dell’Alto e Torre dell’Inserraglio. È stata costruita dopo la metà del Cinquecento, ormai non ha più la copertura del tetto e sono rimaste in piedi solo le pareti costruite con blocchi di pietra irregolari. Il tempo però non ha intaccato il suo fascino e dallo sperone roccioso su cui è stata costruita, domina una delle insenature più suggestive e incontaminate del Salento.

Torre Uluzzo

Cosa significa Uluzzo?

Uluzzo è il nome della torre e della baia ma a sua volta è ispirato dai fiori dell’asfodelo, in dialetto salentino u luzzu. I suoi fiori sono simili al giglio e ogni primavera, quando esplode la fioritura, invadono i terreni soleggiati e rocciosi. Alla Torre di Uluzzo si arriva a piedi, tramite un sentiero sterrato accessibile dalla strada litoranea tra Santa Caterina e Sant’Isidoro, un percorso scandito da fichi d’india, da campi di terra rossa, da muretti a secco e spicca anche una grande pagliara. Da una villa privata nelle vicinanze c’è un passaggio non aperto al pubblico, un tunnel nascosto che porta direttamente al mare.

Dal promontorio della torre il panorama sul mare è mozzafiato e lo è ancora di più al tramonto, quando nell’aria si respira la sensazione di pace. È anche un luogo abbastanza frequentato persino d’inverno, quando il freddo fa diventare la natura ancora più aspra.

 

Torre Uluzzo

 La Grotta di Uluzzo

Questo tratto di costa è caratterizzato anche dalla presenza di diverse cavità carsiche e una di queste è la Grotta di Uluzzo situata immediatamente sotto la torre, a strapiombo sul mare, quindi difficile da raggiungere. Invece guardando verso sud si può intravedere l’entrata della Grotta del Cavallo che sembra lontanissima, ma è raggiungibile tramite un sentiero guidato nel parco. La Grotta di Uluzzo e la Grotta del Cavallo hanno restituito testimonianze archeologiche sulla vita dell’uomo preistorico, infatti in quest’area sono collocate la cultura dell’Uluzziano e le testimonianze fossili del primo uomo Sapiens in Europa. Le testimonianze archeologiche sono state studiate da esperti di tutto il mondo e oggi sono custodite e raccontate dal Museo della Preistoria di Nardò.

40.158842370796, 17.956822327436
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