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Soleto e il "mistero" del campanile creato in una notte

Soleto

Soleto è uno dei nove paesi della Grecia Salentina, un’isola linguistica ellenofona nel cuore del Salento. In tutta la sua storia ci sono tracce della millenaria mescolanza tra la cultura orientale e quella occidentale, ma i secoli non pesano affatto sulle sue spalle: le strade di Soleto sono vivaci e con tanti angoli pieni di fascino.  

Cosa vedere nel centro storico di Soleto

Per addentrarsi nel centro storico di Soleto, uno degli ingressi è la Porta di San Vito nelle vicinanze della villa comunale, il grande polmone verde del paese. Il borgo di Soleto ha mantenuto l'impianto medievale caratterizzato da piccole piazzette e da stradine strette e lastricate, sulle quali si affacciano le case di epoca rinascimentale. È inevitabile, di tanto in tanto, alzare lo sguardo e lasciarsi sorprendere dai portali dei palazzi barocchi con stemmi nobiliari e dalle decorazioni sulle facciate delle chiese.

Tra queste ultime c’è la chiesetta di Santo Stefano, un piccolo edificio incastonato tra i vicoli, riconoscibile dalla minuta e sofisticata facciata in stile romanico. Una volta varcata la soglia, il suo interno è suggestivo e quasi non ti aspetti un tripudio di colori in un ambiente minuscolo. Le pareti sono interamente affrescate con figure di santi a grandezza naturale e scene di fede cristiana: questa chiesetta è l'unica superstite del passato culturale di tradizione bizantina e gli affreschi esprimono la fede in un linguaggio figurativo semplice che tutti possono capire. A pochi metri dalla chiesetta sul centro storico di Soleto svetta la Guglia di Raimondello, uno splendido esempio di arte tardogotica nel Salento.

La leggenda della guglia orsiniana

Si dice che la guglia sia stata costruita in una sola notte da una brigata di “macare” (streghe in dialetto salentino), demoni e mostri infernali radunati da Matteo Tafuri, l’umanista e filosofo soletano ritenuto dai suoi compaesani un mago e un alchimista. Sempre secondo la leggenda popolare, quando il canto del gallo ruppe l’incantesimo sorprese quattro grifoni che rimasero pietrificati per sempre agli angoli del campanile.

La verità è che la torre è stata completata cento anni prima della nascita di Tafuri per volere di Raimondello Orsini del Balzo, principe di Taranto e signore di Soleto. Forse la guglia aveva lo scopo di comunicare visivamente, dall'alto dei suoi oltre 40 metri, sia con Otranto (versante Adriatico) sia con Gallipoli (versante ionico) ma molto più probabilmente è un simbolo di controllo sul territorio e di affermazione di potere.

40.186328189738, 18.205825417068
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